lunedì 17 settembre 2012

"L'immaginario violato" - Aminata Traoré

L'Africa non è povera; sono le istituzioni nate in seguito agli accordi di Bretton Woods a essere incompetenti. Si ingegnano a rappezzare qua e là a scapito delle vite umane e del processo di democratizzazione del continente. In un simile contesto la riforma del nostro pensiero è ancora più urgente di quella della nostra economia e delle nostre istituzioni malate a cui si continuano a prescrivere cure in dosi da cavallo. E' ora di dedicarci a questo compito, cominciando a confrontare i concetti del pensiero egemone con i fatti, così come noi li viviamo.




Per riabilitare il nostro immaginario politico e sociale, per riflettere e agire in modo alternativo occorre prima di tutto esorcizzare le parole e sganciare il nostro pensiero dalla visione egemone che ci acceca. Non possiamo più ignorare che la realtà è deliberatamente truccata, organizzata e orchestrata dai padroni del sistema. Essa è al servizio di un progetto culturale globale che dispone di molti strumenti: i media e le nuove tecnologie dell'informazione, in particolare internet, che facilitando gli scambi diffonde idee, modi di pensare e comportamenti creati dalle nazioni industrializzate. L'obiettivo è uniformare i punti di vista, le scelte, i gusti e le opinioni.
Soltanto i popoli che hanno coscienza del loro passato, che hanno ben saldi dentro di sé i propri valori sociali e culturali sopravviveranno a questo rullo compressore. Essi dovranno opporre all'utopia neoliberista la memoria, non per negare l'altro o coltivare la nostalgia, ma per ricordare che esistono dalla notte dei tempi. Il mondo, prima di essere preso in ostaggio dai teorici neoliberisti che vogliono farne una merce inaccessibile alla maggior parte degli abitanti della Terra, è il dato primario e intangibile che ogni essere umano abbraccia al momento della nascita. La definizione di "nascere" non è forse "venire al mondo"? Il bambino viene al mondo: esso è un luogo, ma anche quel legame che stabilisce con la madre e con gli altri e che si consolida nel tempo. Il bambino si alimenta delle realtà che lo circondano e che sono il suo mondo. I contorni di questo mondo si delineano in funzione dei punti di riferimento dati dal gruppo. Perciò i nostri popoli non devono elemosinare un posto al sole presso degli usurpatori che si ritengono i guardiani di un sistema-mondo obbediente solo ai loro interessi. 

Nessun commento:

Posta un commento