mercoledì 24 agosto 2011

“Le canzoni migliori le scrive la fame”

Nel vento caldo della crisi globale, tra i cali della Borsa e i pugni in alto delle giovani generazioni (e degli esclusi) d'oriente e d'Europa, in giorni italiani di manovra economica e solite code ai caselli, sempre troppo pochi siamo capaci di unirci in protesta fuori da facebook, e questo ormai è ciò che ci rende “italiani”. Eppure ci siamo. Siamo gente di mare-pianura-montagna-collina che se ne va, come un altro anno che quest’estate si porta via, siamo solo cittadini di frontiera che crescono in questo mondo di ladri, che non si arrendono mai. Eppure anche noi percepiamo la fame (di giustizia, di cambiamento, di rispetto), e in qualche modo troviamo ogni giorno nutrimento a tamponarla. Probabilmente sarà quando il peggio – di chi aspettiamo ma non c’è a sostenerci - sarà evidente (quando la somma di tutti i peggio e meno peggio mostrerà il suo volto) che sapremo davvero amare il sintomo e lo stimolo della fame.
Circa un mesetto fa è nata La Fame Dischi, che QUI si presenta così: “Le canzoni migliori le scrive La Fame”. Una frase direi proprio bella nella sua affatto scontata urgenza espressiva. Etichetta oltre l’etichetta, La Fame si propone come catalizzatrice di giovani musicisti ( dei 25 anni) squattrinati che vogliono fare musica nonostante il lavoro che non c’è e nonostante oggi sono qui e domani là; di quelli che (pur consapevoli delle difficoltà che può comportare in termini sociali dire no a happy hour e aperitivi studenteschi, e di appartenere al peso culturale morto dell’Italia che legge almeno 4 libri all’anno*) adesso hanno fame di musica e di canzoni e basta, e di quelli che probabilmente non accettano questo momento storico in cui a contare nelle scelte sono sempre i più arroganti ed egoisti (e fieri di esserlo). Cioè quelli che non si sazieranno mai.

Secondo noi questo stato di insofferenza legata all’insicurezza, dona all’arte autenticità e bellezza. Quando un artista ha lo stomaco pieno, ha raggiunto il successo o quanto meno una certa stabilità, e non è più in grado (o lo è molto meno) di raccontare la realtà”.

E’ già online sul sito “Pà Pà”, primo singolo – anticipatore del primo ep ufficiale – di Marazzita, cantautore 25enne calabrese che si diverte raccontando le sue malinconie da fuorisede con la chitarra in mano.

*per dire, senza grosse pretese.

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