martedì 12 gennaio 2010

communication let me down, but I'm left here




Qui mi accorgo tuttavia di avere descritto non la società della comunicazione nella sua effettualità, ma la visione utopistica di coloro che vorrebbero sostituire il 'principio di realtà' col 'principio di piacere'. Sono le prime vittime della società della comunicazione e a loro va tutta la mia simpatia umana.
Quando una massa enorme di studenti si accalca davanti alle segreterie dei corsi di comunicazione, essa offre uno spettacolo che è indubbiamente più rassicurante delle adunate fasciste, perchè non vuole "credere, obbedire, combattere", ma sostituire il lavoro col gioco, Thanatos con Eros, la guerra con la pace universale.
La mia simpatia è tuttavia piena di mestizia, perchè sono destinati a essere gabbati non meno dei loro antenati fascisti.

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