giovedì 23 dicembre 2010

mangiale anche tu le castagne arrosto con me



Non parliamo più a parlar non serve un granché
mangiale anche tu le castagne arrosto con me.
Hai ragione sai io non sarò mai come vuoi,
guarda c'è un bel film se facciamo in tempo ci andrei.
Dustin Hoffman, Al Pacino, la Dunaway, entriamo c'è anche lei,
c'è posto siedi, io resto in piedi!
Guarda lei, è proprio come ti vorrei,
guarda lei, lo ama e non si lamenta mai,
in fondo lui assomiglia a me.
Perché non mi capisci dimmelo perché.
Guarda lei. Guarda là.
Cosa c'entra se lui la sta portando in Rolls Royce,
sta tranquilla che verrebbe anche sulla mini con me.
Non vedi che per amore lei sta diventando assassina?
La donna la vera donna è quella che resta vicina
E invece tu, e invece tu, e invece tu, beh non ne parliamo più!
Vuoi il gelato! È aumentato!
Guarda lei, è proprio come ti vorrei,
guarda lei, lo ama e non si lamenta mai,
in fondo lui assomiglia a me.
Perché non mi capisci dimmelo perché.
Guarda lei. Guarda là.
Che cosa dici se questa sera pranziamo fuori?
Potremmo andare poi per cambiare anche a ballare.

giovedì 2 dicembre 2010

"Lei è Roma"

lunedì 29 novembre 2010

29 novembre 2010


Muore Mario Monicelli intorno alle 21, buttandosi dal quinto piano dell'ospedale San Giovanni di Roma.

(Su quello che lascia all'Italia, è inutile commentare. Lascia in definitiva la sua vita in vita continua, e il suo stile.)


A 95 anni, lascia anche una figlia di 21 anni.


« Ho capito il suo gesto. Era stato tagliato fuori ingiustamente dal suo lavoro, anche a guerra finita, e sentiva di non avere più niente da fare qua. La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena. Il cadavere di mio padre l'ho trovato io. Verso le sei del mattino ho sentito un colpo di rivoltella, mi sono alzato e ho forzato la porta del bagno. Tra l'altro un bagno molto modesto. »

« Per rimanere vivo il più a lungo possibile. L'amore delle donne, parenti, figlie, mogli, amanti, è molto pericoloso. La donna è infermiera nell'animo, e, se ha vicino un vecchio, è sempre pronta ad interpretare ogni suo desiderio, a correre a portargli quello di cui ha bisogno. Così piano piano questo vecchio non fa più niente, rimane in poltrona, non si muove più e diventa un vecchio rincoglionito. Se invece il vecchio è costretto a farsi le cose da solo, rifarsi il letto, uscire, accendere dei fornelli, qualche volta bruciarsi, va avanti dieci anni di più. »


R.I.P.

domenica 21 novembre 2010

Si sta

Come la voce
di Luigi Tenco
l'ultima volta che cantò,
a Sanremo.

giovedì 18 novembre 2010

Il barbaro Ulisse, 1978



Enzo Maolucci, da "Barbari e bar"
1978

martedì 16 novembre 2010

lunedì 15 novembre 2010

peace through pop music



"This reporter had no idea" è la descrizione del video.

domenica 7 novembre 2010

Paolo Conte 2010

sabato 9 ottobre 2010

Trastevere di belle cose – Gli Amor Fou con De Pedis in Piazza Sant’Apollinare


Ognuno fa tutto il bene e tutto il male che può” è la citazione scelta dagli Amor Fou per spiegare l’idea dietro De Pedis, il brano del loro ultimo disco I moralisti (Emi 2010) che ha per protagonista “il Dandi” - di Romanzo criminale libro, film e serie tv - leader della banda della Magnana.
Io ad esempio il 29 settembre sera ho fatto bene e male insieme, trovandomi a Roma e ricordandomi dell’evento ma riuscendo ad arrivare lì giusto in tempo per la fine di tutto. Eppure qualcosa ho captato lo stesso; una situazione, un’atmosfera e un modo nuovo per ricordare e (ri)trovarsi.
I romani – o meglio, chi a Roma ci passeggia, ci mangia e ci lavora dopo le 20 della sera - non hanno ben presente dove si trovi Piazza Sant’Apollinare; i negozianti, la gente nel quartiere, i poliziotti di guardia nei gabbiotti alla richiesta di indicazioni rispondevano tutti “Ah! Si… aspetta… è qui, sì è qui vicino… ma adesso non mi viene in mente dove precisamente… scusami, non vorrei farti sbagliare”. So che è qui, ma non so dove esattamente. Finché ho individuato la persona più adatta al caso, uno splendido ottantenne che ci ha messi sulla strada giusta; salvo poi perderci nuovamente perché siamo dei fessi (ma Roma a quell’ora è ancor più bella e ti distrae) e ritrovarci in Piazza Navona a chiedere a due giovani carabinieri che, fortuna, avevano una mappa in macchina: “Alla A n' c’è… provamo sotto a Santo… ah, ma po’ esse che è scritto n’ francese?! Qua dice Apollin a i re… ah, ma è qui! …- si consultano - la Lazio 2 a o comunque eh… Basta che andate de qui guarda”. Olè.
Davanti alla Basilica un gruppo di persone, sul palazzo adiacente uno striscione con una scritta bianca “Gli immortali esistono” (lì a quanto pare per un nuovo progetto di comunicazione del Museo Nazionale Romano), ci avviciniamo ma siamo in ritardo persino sulla regola del ritardo italiano che stavolta, forse, non è stata rispettata.
C’era già stato il breve monologo di “Renatino”, affidato ad un attore, sull’inferno della vita crudele in strada e la redenzione domenicale con l’ostia benedetta tra i denti e nelle mani, la lettura di alcuni passi da “Mai ci fu pietà” della giornalista e scrittrice Angela Camuso, la proiezione delle immagini raccolte tra i membri del gruppo facebook dedicato (“Il bene e il male”) sul portale della chiesa all’interno della quale si è deciso di far riposare il corpo del criminale e benefattore.
Quella porta che rappresenta un ponte tra il dentro e il fuori, tra tutte le possibilità di essere uomini, tra chi entra per approfondire e chi esce gratificato o viceversa; esattamente come i pensieri legati alle foto che vi sono passate quella sera, e il contributo che gli Amor Fou stanno dando alla musica italiana in questo 2010.
Per chi non c’era, o per chi - come me e come Sant’Apollinare per i romani di Rione Ponte- era lì intorno ma non si sa esattamente dove (e un po’ come il corpo di Renato De Pedis, le frasi pronunciate da Andreotti e tutti i misteri d’Italia) , c’è il video.

domenica 19 settembre 2010

Eyeless In Gaza



No Noise

words are mirrors showing pure blank space
words are as tears wet on yr face
which were the actors pushed right off the stage
words are as barren as this forsaken place
words should be exempt and no harm allowed
lies weave their path in and out still somehow
which were the people craving it all in their hands
fingers outstretched for impossible demands
thoughts they are so quiet yet they come so free

martedì 24 agosto 2010

Eyjafijallajokull - Stati generali delle Fabbriche di Nichi



Intervento della fabbrica di Nichi di Perugia
Bari, 17 Luglio

Centro amore mio. (E LA PERIFERIA?)

Oltre Meredith, noi studenti e non di Perugia, creature di un centro spogliato e minimizzato e di una periferia lontana e sconosciuta, cerchiamo risposte agli echi cittadini.
Il centro, la piazza come luogo di sfogo ed aggregazione, non più solo incontro di spaccio e rimaneggiamenti commerciali. Cosa rimane dell' "acropoli" (così chiamato il centro perugino), ormai fioritura 'ndranghetista e narcotica, deserto culturale per i giovani?
Qui si pone la Fabbrica di Nichi di Perugia. Laddove lo sbandamento generazionale peggiora le nostri sorti, noi, studenti e non della città abbiamo deciso di riunirci e strutturare la "bile", quella coscienza rabbiosa che è dell'animo giovanile.
Il nostro impegno va alla riapertura culturale e allo stop della mercificazione ai grandi centri commerciali del "nostro" caro centro.
Eppure la partecipazione alle iniziative rimane alta, mentre l'offerta sembra una concessione troppo straordinaria. Bar, pizzerie, stuzzicherie e vetrine commerciali vogliono colmare, in malo modo, un bisogno che non è consumistico e di massa, ma individuale e umano. Pensare è fuori luogo, anche per un'amministrazione che, seppur di centrosinistra, gioca a risposte superficiali e frettolose.
Cinema dismessi, biblioteche che chiudono presto, invasioni di volanti blu, controlli mal indirizzati e inutili.
E la periferia? Così lontana, così vicina. Parte integrante della città, ma landa umana e vitale. Definire, quindi, aldilà dell'"acropoli", nuove aree d'incontro nel multietnico e dimenticato hinterland perugino.
Ma, oltre la retorica, la nostra proposta : riappropriazione cittadina e studentesca del centro attraverso la riapertura di cinema ed altre realtà di socializzazione, non più solo estemporanea e fulminea, ma pensata e goduta; valorizzazione delle aree adiacenti alle vie principali, abitate da residenti e universitari, ma vuote d'iniziative; riconsiderazione della periferia, oltre il semplice contenimento di lavoratori, italiani e stranieri, oltre lo sfogo consumistico.

venerdì 20 agosto 2010

Non siamo di qui

Scusi ma non saprei come aiutarla
mi trovo qui per caso da diversi anni
E anche se parlo la sua stessa lingua
a malapena riesco ad immedesimarmi
Ha mai notato questi segni sui visi
siamo in molti ad averli e perlopiù indifesi
Hanno già provato a svilirci nei branchi
con tecniche che funzionano per tutti gli altri
E sembrano accettare tutti questa moneta
ma gliel'ho detto noi non siamo di qui.



sabato 7 agosto 2010

domenica 11 luglio 2010

Bianchezza, Pierangelo Bertoli



da Album, 1982

giovedì 8 luglio 2010

E. M. Cioran "Écartèlement", 1979





Noi non abbiamo scelta se non fra verità irrespirabili e imbrogli salutari. Soltanto le verità che non permettono di vivere meritano il nome di verità. Superiori alle esigenze del vivente, non accondiscendono ad essere nostre complici. Sono verità "inumane", verità da vertigine e che si respingono perchè nessuno può fare a meno di sostegni camuffati da slogan o da dèi. Ciò che è triste è vedere che in ogni epoca sono gli iconoclasti o pretesi tali che ricorrono per lo più alle finzioni e alle menzogne. Il mondo antico doveva essere ben malato per aver avuto bisogno di un antidoto così grossolano come quello che gli avrebbe somministrato il cristianesimo. Il mondo moderno lo è altrettanto, a giudicare dai rimedi da cui si aspetta miracoli. Epicuro, il meno fanatico dei saggi, fu allora il grande perdente, come lo è oggi. Si è colti da stupore e anzi da sgomento quando si sentono uomini parlare di affrancare L'Uomo. Come potrebbero degli schiavi affrancare lo Schiavo? E come credere che la storia - corteo di abbagli - possa trascinarsi ancora per molto? L'ora di chiusura suonerà presto nei giardini di ogni luogo.

martedì 29 giugno 2010

Noia e rivoluzione, 2010



scaricabile qui

lunedì 21 giugno 2010

lunedì 14 giugno 2010

tento

mercoledì 2 giugno 2010

martedì 18 maggio 2010

Malafemmina, 1988

venerdì 7 maggio 2010

fight the real enemy



Sinead O'Connor al Saturday Night Live, ottobre 1992

video

lunedì 3 maggio 2010

giovedì 22 aprile 2010

Un dia, Juana Molina

martedì 20 aprile 2010

venerdì 16 aprile 2010

Music go music, I walk alone

mercoledì 14 aprile 2010

tarchiate idee



Dall'album "Capo Nord" 1980
(voce, testi e musiche di Alice-Battiato-Pio)

martedì 6 aprile 2010

ma ridi o mostri i denti?

mercoledì 24 febbraio 2010

venerdì 5 febbraio 2010

Telex, 1981

domenica 31 gennaio 2010

venerdì 22 gennaio 2010

Bill Fay, Bill Fay






England, 1970
QUI

venerdì 15 gennaio 2010

Taxi Girl, Cherchez le garcon




France, 1980
QUI












1- Petit jardin chinois
2- Cherchez le garcon
3- V2 sur mes souvenirs
4- Cherchez le garcon (solitaire)
5- S.O.S. Mannekin
6- Les yeaux des amantes
7- Triste cocktail

giovedì 14 gennaio 2010

spamming

Da appena i sensi sbocciano,
appiattiscono le frequenze dei disturbi.
Un' educazione all'accoglimento
e spazzate via con setole dure ai sogni,
questo vorrebbe dire crescere.

(A sogni che neanche ancora riusciamo a immaginare)

Continuando, il calcare ammorbidito
annacquato all'urgenza di qualche essere
illude di poter scegliere.
Afferrata al volo la corona della capacità,
accoltelliamo le maglie di veli
stranieri, migranti, apolidi, bannati.

Ma la corona è già scivolata fino agli occhi
e chi riconosce più
cosa ci era indesiderato
da
cosa, di quello, è diventato il pusher dei desideri?

e che differenza c'è?

Siamo sempre noi, legislatori e vittime
dello spam
selvaggio.

martedì 12 gennaio 2010

communication let me down, but I'm left here




Qui mi accorgo tuttavia di avere descritto non la società della comunicazione nella sua effettualità, ma la visione utopistica di coloro che vorrebbero sostituire il 'principio di realtà' col 'principio di piacere'. Sono le prime vittime della società della comunicazione e a loro va tutta la mia simpatia umana.
Quando una massa enorme di studenti si accalca davanti alle segreterie dei corsi di comunicazione, essa offre uno spettacolo che è indubbiamente più rassicurante delle adunate fasciste, perchè non vuole "credere, obbedire, combattere", ma sostituire il lavoro col gioco, Thanatos con Eros, la guerra con la pace universale.
La mia simpatia è tuttavia piena di mestizia, perchè sono destinati a essere gabbati non meno dei loro antenati fascisti.

martedì 5 gennaio 2010

Decades, Joy Division

BUON ANNO NUOVO




Here are the young men, the weight on their shoulders
Here are the young men, well where have they been?
We knocked on the doors of Hell's darker chamber
Pushed to the limit, we dragged ourselves in

Watched from the wings as the scenes were replaying
We saw ourselves now as we never had seen
Portrayal of the trauma and degeneration
The sorrows we suffered and never were free

Where have they been?
Where have they been?
Where have they been?
Where have they been?

Weary inside, now our heart's lost forever
Can't replace the fear, or the thrill of the chase
Each ritual showed up the door for our wanderings
Open then shut, then slammed in our face

Where have they been?
Where have they been?
Where have they been?
Where have they been?