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giovedì 5 aprile 2012

Patti Smith






domenica 25 marzo 2012

Amore sordo - Colapesce

Dove c'è la speranza
Mancherà la forza
Per capire poi
Quanto male c'è in noi
Parleremo
ma l'amore è sordo

martedì 3 gennaio 2012

giovedì 29 dicembre 2011

sabato 24 dicembre 2011

Wild Eyed Boy From Freecloud compilation



HERE

(Photo di Jan Saudek)

venerdì 4 novembre 2011

mercoledì 24 agosto 2011

“Le canzoni migliori le scrive la fame”

Nel vento caldo della crisi globale, tra i cali della Borsa e i pugni in alto delle giovani generazioni (e degli esclusi) d'oriente e d'Europa, in giorni italiani di manovra economica e solite code ai caselli, sempre troppo pochi siamo capaci di unirci in protesta fuori da facebook, e questo ormai è ciò che ci rende “italiani”. Eppure ci siamo. Siamo gente di mare-pianura-montagna-collina che se ne va, come un altro anno che quest’estate si porta via, siamo solo cittadini di frontiera che crescono in questo mondo di ladri, che non si arrendono mai. Eppure anche noi percepiamo la fame (di giustizia, di cambiamento, di rispetto), e in qualche modo troviamo ogni giorno nutrimento a tamponarla. Probabilmente sarà quando il peggio – di chi aspettiamo ma non c’è a sostenerci - sarà evidente (quando la somma di tutti i peggio e meno peggio mostrerà il suo volto) che sapremo davvero amare il sintomo e lo stimolo della fame.
Circa un mesetto fa è nata La Fame Dischi, che QUI si presenta così: “Le canzoni migliori le scrive La Fame”. Una frase direi proprio bella nella sua affatto scontata urgenza espressiva. Etichetta oltre l’etichetta, La Fame si propone come catalizzatrice di giovani musicisti ( dei 25 anni) squattrinati che vogliono fare musica nonostante il lavoro che non c’è e nonostante oggi sono qui e domani là; di quelli che (pur consapevoli delle difficoltà che può comportare in termini sociali dire no a happy hour e aperitivi studenteschi, e di appartenere al peso culturale morto dell’Italia che legge almeno 4 libri all’anno*) adesso hanno fame di musica e di canzoni e basta, e di quelli che probabilmente non accettano questo momento storico in cui a contare nelle scelte sono sempre i più arroganti ed egoisti (e fieri di esserlo). Cioè quelli che non si sazieranno mai.

Secondo noi questo stato di insofferenza legata all’insicurezza, dona all’arte autenticità e bellezza. Quando un artista ha lo stomaco pieno, ha raggiunto il successo o quanto meno una certa stabilità, e non è più in grado (o lo è molto meno) di raccontare la realtà”.

E’ già online sul sito “Pà Pà”, primo singolo – anticipatore del primo ep ufficiale – di Marazzita, cantautore 25enne calabrese che si diverte raccontando le sue malinconie da fuorisede con la chitarra in mano.

*per dire, senza grosse pretese.

martedì 9 agosto 2011

sabato 16 luglio 2011

Scimmie da amare, 1991-2011



Un'idea di AnnaritaFavilla
Montaggio di MadambraPuppets

Thanks to Hiroscimmia per la loro "Scimmie da amare" (da i Like Gazebo Vol. B, Cacca Dischi 2011)

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Brindisi, 25 febbraio 1991 e Bari, 8 agosto 1991
-- 20 ANNI DOPO -
Lampedusa, marzo 2011

Roberto Maroni, Ministro dell'Interno (Lega): «C'è il rischio di una vera e propria emergenza umanitaria. Ci sono cittadini in cerca di protezione, ci sono criminali evasi dalle carceri e personaggi infiltrati da organizzazioni terroristiche come Alqueda nel Maghreb Islam. Una organizzazione che cerca di infiltrare agenti in Europa» ha spiegato il ministro, aggiungendo che il problema verrà posto all'attenzione della Ue anche per i «riflessi sulla sicurezza interna in Europa».

Di seguito alcuni tra i commenti degli utenti ai video degli sbarchi a Lampedusa su yuotube (non ho fatto nessuna particolare selezione, purtroppo i commenti sono tutti su questo genere):

- risolviamo il problema immigrati a Lampedusa. Firmiamo una petizione affinché il Governo ceda Lampedusa alla Tunisia, così ci togliamo dai coglioni questi cazzo di rompicoglioni.

- mandateli indietro perchè qui non c'è trippa per gatti, altrimenti noi italiani chiederemo asilo politico alla tunisia. forse lì verremo più accolti visto che il ns governo non ci tutela sia a lavoro che a diritti vari.

- Non c'è posto per questa gente in Europa.

- Il cuore è un "accesso" ma la ragione è la "MISURA",ed io credo che la cittadella Europa sia oggi una storica CALAMITA per le civiltà del mondo non-sviluppato. Mi ricorda la rivoluzione industriale ed il rapporto Città-Campagne. Ma la Storia non si ripete, e la RAGIONE deve essere Misura. Le DEMO-proporzioni prevedibili nel tempo, dell'impatto europeo con le "periferie" etno-satellitari - ricordo che l'Italia ha 299 ab.per kmq - sono fuori ogni "MISURA" ed è bene che lo comprendiamo da subito!

- dovè il napalm quando serve?

- Ma come, prima manifestano per la democrazia e quando la ottengono scappano??? Ma scappano da che cosa??? Secondo me vengono in Italia solo per spacciare droga e stuprare, ricacciamoli a calci in culo in Africa e subito!

‎- dato che loro ci invadono,,,facciamo la stessa cosa anche noi. invadiamo la libia e becchiamoci il loro petrolio,,,,,per lo meno pagheremo 20 centesimi al litro la benzina di merda che e tremonti cela fanno pagare 1,65 al litro ....ladriiiiiii !!!!
I musulmani sono solo buoni a portare casini nella nostra nazione. Una societa' sepolta nell' inmomdizia dell' inmoralita' e della perversione: porci che camminano e non raggionano, se non sul come fregare il propio simile e sulla marca da drinketto da scolari. Non ci sono musulmani buoni ma solo furbi.

- Scusate ma se siamo tutti d'accordo a mandarli a fare in culo perchè i politici non fanno quello che vuole la gente? Hanno fatto la loro bella rivoluzione del cazzo per la libertà e poi scappano....Dico che sinistra, destra, e lega ci stanno prendendo per il culo...perchè a Malta se vedono un barcone gli sparano e noi no? Ribelliamoci!

- tunisini codardi. hanno la possibilità di costruire la democrazia nel loro paese e invece scappano. TUNISINI CODARDI!

- tutta ciccia x gay. si salvi ki può !!

- oggi anno gia iniziato a lamentarsi...LAMENTARSIIII​I!!!¬! allora perche non tornate la da dove siete arrivati? loro scappano dalla guerra ma dico LA PORTERANNO QUI dA NOI LA GUERRA perche è nel loro modo di fare e sempre lo faranno...

- ELIMINAZIONE!!

- Mandateli a Fanculo al loro paese a calci in culo! che gia di delinquenti ne abbiamo abbastanza!!!! e se noi andiamo nei loro paesi ci fanno la pelle!!!! Italia popolo di ignoranti e Leccaculi!

- no guarda io direi di aprire un lagher e bruciarli vivi tutti, così nn ci disturbiamo neppure a rimandarli indietro ke ne dici??

- fuciliamoli sti bastardi islamici maomettiani pedofili e buttiamogli un belconfetto atomico a sti cazzo di inzivuzi

- Sparategli ai barconi Ca**o!!! Ma che credono di trovare qui in Italia??? Ma quanto rincoglioniti siamo!!! Italia, inizi a schifarmi sempre di più!!! Sono degli animali!!! E in più l'Italia gli ha consegnato delle villette a schiera per accoglierli!!! Spero entro breve succeda qlc di grosso contro sto schifo!!! Voglio essere presente al cambiamento!!!

migrantiiiiii...PRRRRRRRRR​RRRR¬RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR​RRRRRRRRR-RRRRRRRRRRRRRRRR​RRRRRRRRRRRRRR-RRRRRRRRRRR​RRRRRRRRRRRRRRRRRRR-RRRRRR​RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR-R​RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR​RRR-RRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR​RRRRRRRR-RRRRRRRRRRRRRRRRR​RRRRRRRRRRRRR¬RRRRRRRRRRRR​RRRRRR

- alle donne di quella razza..andate a sgravare a fanculo voi e i vostri figli

- La povertà dunque si è generata negli ultimi giorni.....Guarda , vai a farti benedire dalla Caritas che è l' unica , insieme a te che apprezza questi animali . Imbecille.

martedì 21 giugno 2011

"Tabaccheria", Fernando Pessoa

Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.

Finestre della mia stanza,
della stanza di uno dei milioni al mondo che nessuno sa chi è
(e se sapessero chi è, cosa saprebbero?),
vi affacciate sul mistero di una via costantemente attraversata da gente,
su una via inaccessibile a tutti i pensieri,
reale, impossibilmente reale, certa, sconosciutamente certa,
con il mistero delle cose sotto le pietre e gli esseri,
con la morte che porta umidità nelle pareti e capelli bianchi negli uomini,
con il Destino che guida la carretta di tutto sulla via del nulla.

Oggi sono sconfitto, come se conoscessi la verità.
Oggi sono lucido, come se stessi per morire,
e non avessi altra fratellanza con le cose
che un commiato, e questa casa e questo lato della via diventassero
la fila di vagoni di un treno, e una partenza fischiata
da dentro la mia testa,
e una scossa dei miei nervi e uno scricchiolio di ossa nell'avvio.

Oggi sono perplesso come chi ha pensato, trovato e dimenticato.
Oggi sono diviso tra la lealtà che devo
alla Tabaccheria dall'altra parte della strada, come cosa reale dal di fuori,
e alla sensazione che tutto è sogno, come cosa reale dal di dentro.

Sono fallito in tutto.
Ma visto che non avevo nessun proposito, forse tutto è stato niente.
Dall'insegnamento che mi hanno impartito,
sono sceso attraverso la finestra sul retro della casa.
Sono andato in campagna pieno di grandi propositi.
Ma là ho incontrato solo erba e alberi,
e quando c'era, la gente era uguale all'altra.
Mi scosto dalla finestra, siedo su una poltrona. A che devo pensare?
Che so di cosa sarò, io che non so cosa sono?
Essere quel che penso? Ma penso di essere tante cose!
E in tanti pensano di essere la stessa cosa che non possono essercene così tanti!
Genio? In questo momento
centomila cervelli si concepiscono in sogno geni come me,
e la storia non ne rivelerà, chissà?, nemmeno uno,
non ci sarà altro che letame di tante conquiste future.
No, non credo in me.
In tutti i manicomi ci sono pazzi deliranti con tante certezze!
lo, che non possiedo nessuna certezza, sono più sano o meno sano?
No, neppure in me...
in quante mansarde e non-mansarde del mondo
non staranno sognando a quest'ora geni-per-se-stessi?
Quante aspirazioni alte, nobili e lucide -,
sì, veramente alte, nobili e lucide -,
e forse realizzabili,
non verranno mai alla luce del sole reale nè troveranno ascolto?

Il mondo è di chi nasce per conquistarlo
e non di chi sogna di poterlo conquistare, anche se ha ragione.

Ho sognato di più di quanto Napoleone abbia realizzato.
Ho stretto al petto ipotetico più umanità di Cristo.
Ho creato in segreto filosofie che nessun Kant ha scritto.
Ma sono, e forse sarò sempre, quello della mansarda,
anche se non ci abito;
sarò sempre quello che non è nato per questo;
sarò sempre soltanto quello che possedeva delle qualità;
sarò sempre quello che ha atteso che gli aprissero la porta davanti a una parete senza porta,
e ha cantato la canzone dell'Infinito in un pollaio,
e sentito la voce di Dio in un pozzo chiuso.
Credere in me? No, nè in niente.

Che la Natura sparga sulla mia testa scottante
il suo sole, la sua pioggia, il vento che trova i miei capelli,
e il resto venga pure se verrà o dovrà venire, altrimenti non venga.
Schiavi cardiaci delle stelle,
abbiamo conquistato tutto il mondo prima di alzarci dal letto;
ma ci siamo svegliati ed esso è opaco,
ci siamo alzati ed esso è estraneo,
siamo usciti di casa ed esso è la terra intera,
più il sistema solare, la Via Lattea e l'Indefinito.

(Mangia cioccolatini, piccina; mangia cioccolatini!
Guarda che non c'è al mondo altra metafisica che i cioccolatini.
Guarda che tutte le religioni non insegnano altro che la pasticceria.
Mangia, bambina sporca, mangia!
Potessi io mangiare cioccolatini con la stessa concretezza con cui li mangi tu!
Ma io penso e, togliendo la carta argentata, che poi è di stagnola,
butto tutto per terra, come ho buttato la vita.
Ma almeno rimane dell'amarezza di ciò che mai sarà
la calligrafia rapida di questi versi,
portico crollato sull'Impossibile.
Ma almeno consacro a me stesso un disprezzo privo di lacrime,
nobile almeno nell'ampio gesto con cui scaravento
i panni sporchi che io sono, senza lista, nel corso delle cose,
e resto in casa senza camicia.

(Tu, che consoli, che non esisti e perciò consoli,
Dea greca, concepita come una statua viva,
o patrizia romana, impossibilmente nobile e nefasta,
o principessa di trovatori, gentilissima e colorita,
o marchesa del Settecento, scollata e distante,
o celebre cocotte dell'epoca dei nostri padri,
o non so che di moderno - non capisco bene cosa -,
tutto questo, qualsiasi cosa tu sia, se può ispirare che ispiri!
Il mio cuore è un secchio svuotato.
Come quelli che invocano spiriti invoco
me stesso ma non trovo niente.

Mi avvicino alla finestra e vedo la strada con assoluta nitidezza.
Vedo le botteghe, vedo i marciapiedi, vedo le vetture passare,
vedo gli esseri vivi vestiti che s'incrociano,
vedo i cani che anche loro esistono,
e tutto questo mi pesa come una condanna all'esilio,
e tutto questo è straniero, come ogni cosa.
Ho vissuto, studiato, amato, e persino creduto,
e oggi non c'è mendicante che io non invidi solo perchè non è me.
Di ciascuno guardo i cenci e le piaghe e la menzogna,
e penso: magari non ho mai vissuto, nè studiato, nè amato, nè creduto
(perchè si può creare la realtà di tutto questo senza fare nulla di tutto questo);
magari sei solo esistito, come una lucertola cui tagliano la coda
e che è irrequietamente coda al di qua della lucertola.

Ho fatto di me ciò che non ho saputo,
e ciò che avrei potuto fare di me non l'ho fatto.
Il domino che ho indossato era sbagliato.
Mi hanno riconosciuto subito per quello che non ero e non ho smentito, e mi sono perso.
Quando ho voluto togliermi la maschera,
era incollata alla faccia.
Quando l'ho tolta e mi sono guardato allo specchio,
ero già invecchiato.
Ero ubriaco, non sapevo più indossare il domino che non mi ero tolto.
Ho gettato la maschera e dormito nel guardaroba
come un cane tollerato dall'amministrazione
perchè inoffensivo
e scrivo questa storia per dimostrare di essere sublime.
Essenza musicale dei miei versi inutili,
magari potessi incontrarmi come una cosa fatta da me,
e non stessi sempre di fronte alla Tabaccheria qui di fronte,
calpestando la coscienza di esistere,
come un tappeto in cui un ubriaco inciampa
o uno stoino rubato dagli zingari che non valeva niente.

Ma il padrone della Tabaccheria s'è affacciato sulla porta e vi è rimasto.
Lo guardo con il fastidio della testa piegata male
e con il disagio dell'anima che sta intuendo.
Lui morirà ed io morirò.
Lui lascerà l'insegna, io lascerò dei versi.
A un certo momento morirà anche l'insegna, e anche i versi.
Dopo un po' morirà la strada dove fu stata l'insegna,
E la lingua in cui furono scritti i versi.
Morirà poi il pianeta che gira in cui tutto ciò accadde.
In altri satelliti di altri sistemi qualcosa di simile alla gente
continuerà a fare cose simili a versi vivendo sotto cose simili a insegne,
sempre una cosa di fronte all'altra,
sempre una cosa inutile quanto l'altra,
sempre l'impossibile, stupido come il reale,
sempre il mistero del profondo certo come il sonno del mistero della superficie,
sempre questo o sempre qualche altra cosa o nè una cosa nè l'altra.

Ma un uomo è entrato nella Tabaccheria (per comprare tabacco?),
e la realtà plausibile improvvisamente mi crolla addosso.
Mi rialzo energico, convinto, umano,
con l'intenzione di scrivere questi versi per dire il contrario.
Accendo una sigaretta mentre penso di scriverli
e assaporo nella sigaretta la liberazione da ogni pensiero.
Seguo il fumo come se avesse una propria rotta,
e mi godo, in un momento sensitivo e competente
la liberazione da tutte le speculazioni
e la consapevolezza che la metafisica è una conseguenza dell'essere indisposti.

Poi mi allungo sulla sedia
e continuo a fumare.
Finche il Destino me lo concederà, continuerò a fumare.
(Se sposassi la figlia della mia lavandaia
magari sarei felice.)
Considerato questo, mi alzo dalla sedia.
Vado alla finestra.
L'uomo è uscito dalla Tabaccheria (infilando il resto nella tasca dei pantaloni?).
Ah, lo conosco: è Esteves senza metafisica.
(Il padrone della Tabaccheria s'è affacciato all'entrata.)
Come per un istinto divino Esteves s'è voltato e mi ha visto.
Mi ha salutato con un cenno, gli ho gridato Arrivederci Esteves!, e l'universo
mi si è ricostruito senza ideale ne speranza, e il padrone della Tabaccheria ha sorriso.

lunedì 20 giugno 2011

(quando non c'era facebook)

Quando una cosa è nelle mie corde me ne accorgo subito.
Basta un nome, una frase, un suono, un colore, un'immagine, un gesto, un odore.
Basta un senso, o due accordati, o tutti insieme per un secondo a capire che mi piace.
Come un piatto fumante che divori quando hai fame,così sono sicura che quello di cui io ho fame, mi piace ancora prima di gustarlo.
Lo capisco nel momento in cui lo assaggio con i sensi,e comincio ad assaporarlo. Devo ancora aprire il pacchetto ma so già che quello che c'è dentro mi piacerà.
procedo per sinestesie.
Quello di cui ho fame, è quello che è nelle mie corde, quello che fa per me.

-SENSI, percepire. assaggiare. assaporare. gustare. godere di.
e solo dopo
.realizzare. ragionare su. giudicare. confrontare. capire se(trattenere,allontanare,evitare,riprendere,tenere presente,passare ad altro).
EQUILIBRIO-

EVOLUZIONE, purché l'intervallo tra le fasi sia breve.
Perché se non è breve, se è squilibrato da una delle due parti, si rischia di idealizzare o di volgarizzare.
Si rischia il fanatismo.

(scritto giovedì, 06 ottobre 2005)

mercoledì 15 giugno 2011

L'unico, Humpty Dumpty



Testo di Stefano Zuccalà:

Oggi non fingerò
oggi non crescerò
ero un bambino sono un bambino
tutto qui è limpido
è pura la mia crudeltà
invento un tempo e mi giustifico
diavolerie, notti e magie per me
ora dirai che sono egotico

Bacio la luna tua
mi svendo mi butto via
e rido, ma che pusillanime
la mia luminosità
è oscura
resto appeso a un'identità non mia
torturo per necessità di natura
ho un capriccio per ogni nostalgia

Sbuccio ginocchia ed irroro la via
sono davvero l'unico
dormo sui libri di filosofia
sono un coglione unico

Oggi ti ucciderò
ideologo stupido
ero un bambino sono un bambino
ora mi annoierò
è idiota la mia crudeltà
il superuomo è un sogno ludico
ostie e poesie, dolci agonie per me
non dirmi mai che sono erotico

Dolce ragazza mia
ti offendo ti butto via
e rido, ma che pusillanime
la mia luminosità
è oscura
ti racconto una vita che non è mia
ti mostro quattro punti di sutura
il dolore è solo una strategia

Consumo polsini ed ignoro la via
soffro perché son lucido
fingo di avere una filosofia
ma sono un silenzio unico

martedì 14 giugno 2011

A festina lente compilation - 14/06/2011

"And my year is a day"


(Photo by Sarah Moon)

HERE

giovedì 9 giugno 2011

martedì 7 giugno 2011

Perdona e dimentica, I Cani

V e r g o g n a t i.

mercoledì 1 giugno 2011

Tommaso Landolfi, "Settimana di sole"

Da "Dialogo dei massimi sistemi" (Adelphi, 1996)

(...)
Nel tardo pomeriggio sono sceso in giardino, c'era una luce dorata d'autunno, e qui ho potuto assistere alla lotta di un bruco e d'una fosforina, in mezzo a foglie d'un verde violento. Non proprio una lotta: la fosforina, dolce e delicata, andava per i fatti suoi e vidi benissimo che fu il bruco ad assalirla; come anche capii subito che avrebbe dovuto soccombere. Il bruco era giallastro, grosso come un pollice, molle e setoloso; la fosforina ombrava tremava e faceva per fuggire, e sempre il bruco le era sopra, guardandola in volto con quei suoi occhi senza luce, tanto che la sola sua presenza tolse alla fosforina ogni forza. Così appunto mio padre, ai bei tempi, mi guardava, e mi girava attorno, se distoglievo la testa, per guardarmi in volto di nuovo, e la sua faccia e i suoi occhi m'erano tanto antipatici, che faceva di me ciò che voleva. E così ha ottenuto sottomissione il bruco dalla fosforina di modo che ha potuto presto lasciarne la spoglia vuota di sangue e allontanarsi con un movimento d'esofago: l'esofago di uno che vomita. Son tornato di sopra disgustato, ho spalancata la finestra della mia camera, la finestra sul giardino, e ho sputato, poi ho orinato, sugli alberi, sulle foglie arrossate, contro il sole: il sole dorava lo zampillo d'orina sfrangiandolo di spruzzi prima che si posasse. "O sole", ho gridato, "sole che mi rimproveri e mi tormenti, sole facciamelensa, indora a tuo piacere, come cavolfiori, le cime delle montagne e i crisantemi dei morti: non uscirò e non farò nulla. Sole che non maturi la ragazzina, che spingi i bruchi ad assalire le fosforine, sole, possa tu per sempre affondare friggendo nel mare come un tizzo spento nella lavatura dei piatti!...". Cioè, avrei voluto, gridare. Stiamo zitti per paura di peggio. Infatti, al solo pensare questa tirata, ho visto il sole, che stava per tramontare, guardarmi un momento come mio padre e poi, essendomi io volto verso oriente inorridito, l'ho visto che si spostava da quella parte per guardarmi ancora. Infine, come Dio ha voluto, è tramontato. Ella era partita, il sole era tramontato: la sera era mia.
(...)

22 ott.
Le nuvole sono arrivate più presto di quanto non credessi: stamane svegliandomi ho visto che tutto il cielo era grigio; del sole neppur l'ombra e c'era un'aria densa e immobile, un silenzio ovattato e profondo. Di queste giornate in casa non si cammina, si nuota: nel mare di fuori chi si avventurerebbe? A proposito, son riuscito ad acchiappare due piccoli silenzi, due silenziotti: hanno una peluria soffice e sono un po' più scuri della madre. Dopo tutto non me la sento più col silenzio, li ho lasciati liberi e loro sono corsi in un angolo della cucina. In soffitta ho scavato, ho scavato e sempre niente. Mah!... ormai sono calmo e contento: "nuoto d'autunno cuore in pace" dice il proverbio che ho inventato in questa occasione.

venerdì 27 maggio 2011

Neighborhood #4 (7 Kettles), The Arcade Fire



I am waitin’ ’til I don’t know when,
cause I’m sure it’s gonna happen then.
Time keeps creepin’ through the neighborhood,
killing old folks, wakin’ up babies just like we knew it would.

All the neighbors are startin’ up a fire,
burning all the old folks the witches and the liars.
My eyes are covered by the hands of my unborn kids,
but my heart keeps watchin’ through the skin of my eyelids.

They say a watched pot won’t ever boil,
well I closed my eyes and nothin’ changed,
just some water getting hotter in the flames.

It’s not a lover I want no more,
and it’s not heaven I’m pining for,
but there’s some spirit I used to know,
that’s been drowned out by the radio!

They say a watched pot won’t ever boil,
you can’t raise a baby on motor oil,
just like a seed down in the soil you gotta give it time

mercoledì 25 maggio 2011

You make it easy, Air



" Never been here - How about you ? "
You smile at my answer,
You've given me the chance,
To be held and understood.
You leave me laughing without crying,
There's no use denying,
For many times I've tried,
Love has never felt as good.
Be it downtown or way up in the air,
When your heart's pounding,
You know that I'm aware.
You make it easy to watch the world with love,
You make it easy to let the past be done,
You make it easy.
How'd you do it ? How'd you find me ?
How did I find you ?
How can this be true ?
To be held and understood.
Keep it coming - no one's running
The lesson I'm learning
'Cause blessings are deserved
By the trust that always could
Be it downtown or way up in the air,
When your heart's pounding,
You know that I'm aware.
You make it easy to watch the world with love,
You make it easy to let the past be done,
You make it easy.
You make it easy to watch the world with love,
You make it easy to let the past be done,
You make it easy.
New star in the sky
My baby blue is a new star,
In the sky,
The world the world the world the world,
Just for you for nobody else.

lunedì 23 maggio 2011

Francesca Woodman



Storia del guanto #5, Roma, bar Fassi, 1977 stampa originale alla gelatina d'argento

domenica 22 maggio 2011

I wish, I wish - Cat Stevens



I wish I knew, I wish I knew
what makes me, me, and what makes you, you.
It's just another point of view, ooo.
A state of mind I'm going through, yes.
So what I see is never true, ahhh.

I wish I could tell, I wish I could tell
what makes a heaven what makes a hell.
And do I get to ring my bell, ooo.
Or land up in some dusty cell, no.
While others reach the big hotel, yeah.

I wish I had, I wish I had
the secret of good, and the secret of bad.
Why does this question drive me mad? ahhh.
'Cause I was taught when but a lad, yes,
That bad was good and good was bad, ahhh.

I wish I knew the mystery of
that thing called hate, and that thing called love.
What makes the in-between so rough? ahhh.
Why is it always push and shove? ahhh
I guess I just don't know enough, yes.